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architettura rurale

 

Corte Ravignani guarienti - Fumane - Verona

 
Progetto di riuso, di conservazione e  di consolidamento
 
Committente: Privato
Periodo della prestazione: 2005-in corso
Edificio vincolato ai sensi del D.L.vo n. 42 del 2004
 
 

La Corte Ravignani-Guarienti  rappresenta la parte più antica di un vasto insediamento agrario già fiorente nella località di Fumane  in prossimità della Valpolicella a nord di Verona durante il XVI secolo come testimonia una lapide del 1686 presente nel muro. L’edificio sito all’inizio della Valpolicella era in origine la casa del mezzadro che collegava la casa nobiliare, ancora esistente, all’edificio rurale cantina-deposito, anche se non si può escludere che assommasse le funzioni di casa da paron, cantina e stalla. Architettonicamente la fabbrica è un classico esempio di costruzione rurale con portico a due luci al piano terra, finestre con cornici in bugnato rustico di pietra tufacea al piano primo e sottotetto.
Il prospetto principale dalla piacevole euritmia compositiva, si articola su tre assi di aperture poste con simmetria ai lati del balcone con mensole lapidee al primo piano; al centro è presente una meridiana a fresco molto deteriorata.

 

 

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stato di conservazione

 

Molti interventi realizzati soprattutto prima e dopo l’ultima guerra hanno profondamente alterato soprattutto la parte retrostante della bella fabbrica  inserendo solai a quote diverse, servizi e un distributivo poco rispettoso. L’edificio è attualmente molto degradato perché abbandonato da circa cinquant’anni e privo di manutenzioni.

progetto

 

Analisi preliminari
Dovendo destinare l’intero complesso a residenza le analisi e gli studi preliminari hanno approfondito sia la genesi del manufatto per verificarne le trasformazioni, sia la statica generale per individuare le carenze strutturali sia tutte le superfici in pietra per riconoscere i fenomeni di degrado superficiale.

Caratteristiche del progetto e dell’intervento
Il progetto ha inserito con non poche difficoltà delle nuove unità abitative all’interno dell’articolato e vetusto corpo di fabbrica. Il fine professionale è stato quello di rispondere agli obbiettivi fissati dalla committenza e cioè massimizzare l’inserimento delle residenze il fine culturale è stato far si che il nuovo uso non prevaricasse il bene storico imponendosi su di esso ma fosse l’occasione per conservarlo. Si è pertanto cercato continuamente e in ogni frangente di operare contemporaneamente sui due fronti: da un lato rispettare partizioni verticali e orizzontali, gli intonaci e le finiture, le pietre e i legni, ecc. e dall’altro coniugare questo con l’ottenere nuove unità residenziali. Le unità così ottenute non sono quelle tutte uguali tipiche della ristrutturazione pesante e legate a mode passeggere tutte diverse quindi ma di altissimo valore culturale.

cantiere

 

Interventi Tecnici
Moltissimi interventi tecnici sono stati previsti per il restauro della casa da mezzadro: dal rifacimento dei tetti con il vincolo di conservare tutta la struttura principale e secondaria a quello di risanare la muratura lasciando gli intonaci esterni in opera alle necessità del consolidamento statico dei solai mantenendo travature lignee e volte in pietra al loro posto all’adeguamento tecnologico e impiantistico che dev’essere realizzato senza produrre ferite e cioè scassi, tracce o passaggi a muro.

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