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rapporto antico-nuovo

 

Palazzo Brunenghi - Castelleone - Cremona

 
Progetto di nuovi volumi
  Committente: Amministrazione Comunale di Castelleone
Periodo della prestazione: 2004-in corso
Edificio vincolato ai sensi del D.L.vo n. 42 del 2004
 
 

Il complesso di Palazzo Brunenghi che risale al 1500 e’ un’assieme assai articolato di diversi corpi di fabbrica che racchiudono, all’interno di un grande lotto rettangolare, una corte centrale e uno scoperto incolto; la conformazione delle varie volumetrie è a “C” molto allungata. Emerge tra queste diverse architetture, impostandosi sul lato corto, il corpo principale del Palazzo che si attesa sulla via e definisce il prospetto più importante della corte. Storicamente la genesi è un continuo crescere e modificarsi di volumi che in ogni epoca hanno subito profondi cambiamenti anche se il corpo principale del Palazzo non ha subito modifiche sotto la proprietà Brunenghi dal settecento agli anni sessanta del secolo scorso.

 

 

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stato di conservazione

 

Il blocco principale, quello del Palazzo e degli edifici attigui, era in buono stato generale di conservazione. I corpi di fabbrica localizzati verso le estremità  e che collegavano il Palazzo con le barchesse erano stati distrutti da un incendio negli anni 70 del secolo scorso.

progetto

 

Studi e analisi
Il progetto generale prevedeva il restauro di tutto il complesso e la ricostruzione dei volumi incendiati oltre alla riprogettazione della corte centrale.

Caratteristiche del progetto e dell’intervento

Il progetto del nuovo volume era particolarmente difficile perché s’incastrava tra i volumi esistenti e si affacciava sulla corte centrale e quindi possedeva molti vincoli. Sebbene si conservassero le foto dello stato antecedente la distruzione l’idea, condivisa con l’Amministrazione, era quella di configurare l’aggiunta come un nuovo oggetto accostato all’esistente.
Il primo progetto prevedeva di creare uno spazio unico tra la corte e il giardino per organizzare un grande spazio teatrale per spettacoli all’aperto e attività varie con ingressi propri e funzionalità indipendente dal resto del complesso. In questo contesto il volume aggiunto che all’interno diventava perno importante nella riorganizzazione della biblioteca, voleva essere un prospetto verde di cerniera tra le barchesse e il Palazzo e di  gradevole scenografia naturale per il teatro all’aperto. Dalle grandi fioriere erano previste cascate di fiori e piante sempreverdi e sullo sfondo grandi finestre con architravi e suddivisioni in legno. La filosofia che connotava tutta la progettazione del nuovo nel contesto antico era quella di una progettazione realizzata con legno e elemanti vegetali particolarmente studiati.
Nel secondo progetto, elaborato perché ques’ipotesi di aggiunta verde, scenografia naturale, non era gradita alla locale Soprintendenza, è stata ripristinata la corte centrale sul retro del Palazzo, lo spazio verde è stato ridotto e il nuovo volume è stato pensato come aggiunta che fosse una via di mezzo tra linguaggio contemporaneo ed espressione analogica. L’aggiunta si è pertanto configurata con superfici intonacate simili al prospetto interno e coperture a falde inclinate che riprendono quelle esistenti.

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